19 luglio, 2009

STALKING: Adoc, dal 24 luglio attivo a Potenza il 1° sportello anti-stalking del Sud...


Sarà inaugurato il 24 luglio prossimo il primo sportello anti-stalking del Sud Italia, presso la sede Adoc di Potenza. Per l'Adoc sarà il terzo sportello attivo, dopo quello virtuale di Roma e il territoriale di Perugia

"Dall'attivazione dello sportello anti-stalking, sia online che a Perugia, abbiamo ricevuto centinaia di segnalazioni - dichiara Carlo Pileri, Presidente dell'Adoc - e dal prossimo 24 luglio sarà attivo anche il primo sportello del Sud, presso la sede Adoc di Potenza. Dalle rilevazioni finora effettuate, risulta che il 22% delle persone che si sono rivolte allo sportello online sono proprio stalker. Molti persecutori non sanno di esserlo, e ci chiedono se loro azioni da ritenersi un reato o meno. Il 95% degli stalker sono persone normali, che non presentano nessuna patologia psichica grave. C'è quindi una difficoltà a rendersi conto di essere un persecutore. Altro dato interessante è il fatto che il 15% delle vittime sono uomini. Riteniamo sia un dato sottostimato, data la reticenza dell'uomo ad ammettere di essere vittima di tale reato. Per quanto concerne la tipologia di atti persecutori, nel 35% dei casi lo stalking si è manifestato attraverso telefonate, sia quelle andate a buon fine che quelle senza risposta, i cosiddetti squilli. Su questo campo sorge un problema non di poco conto, in quanto i gestori telefonici conservano, per un congruo tempo di 5 anni, i dati di tutte le chiamate ad esclusione proprio di quelle senza risposta. Come conseguenza, la Polizia non può risalire allo stalker da queste chiamate. E' un problema serio, che va affrontato con urgenza, dato che molti utenti hanno denunciato questa modalità di persecuzione. Per i restanti casi, il 10% è costituito da appostamenti e citofonate presso l'abitazione di proprietà e/o l'ufficio, un altro 10% è rappresentato da diffamazioni e dichiarazioni di scherno e offensive lasciate su blog e social network. In questi casi, la maggior parte degli episodi riguarda problemi sorti tra condomini. Nel 25% dei casi la molestia è avvenuta tramite mail e sms. Sono episodi difficili da catalogare, in quanto poche mail o messaggi possono non essere considerati reato, ma una moltitudine degli stessi potrebbe essere intesa come persecuzione. E' da rilevare che su questo tipo di atti persecutori si concentra la maggior parte delle informazioni richieste dagli stalker ai nostri operatori, che chiedono quando l'invio di messaggi possa ritenersi un reato. Il restante 20% dei casi riguarda episodi vari, tra cui il furto d'identità o personalità, un fenomeno sempre più diffuso e grave. Pensiamo alla possibile creazione di pagine false su blog o social network come Facebook. In questo caso le opinioni espresse o le foto condivise dal falso proprietario potrebbero provocare un forte disagio sociale alla vittima, tanto da sfociare in stress, ansia o depressione."

Per Adoc è importante operare soprattutto sull'informazione e sull'educazione.

"Vogliamo porre l'attenzione non solo sul fattore punibilità del reato ma anche sulla sua prevenzione - conclude Pileri - è importante far sviluppare questa cultura nei cittadini, far capire loro che determinati comportamenti sono sbagliati o possono costituire reato, al fine di far ravvedere per tempo le persone che si comportano in tale maniera. Vorremmo, in tal senso, che si attivassero campagne condivise con Enti nazionali e locali per l'informazione e l'educazione in materia, fin dalle prime classi della scuola, dove già sono presenti episodi di bullismo. Il bullo di oggi potrà essere lo stalker di domani, è bene quindi evitare l'insorgere di tale possibilità e fermare la diffusione del fenomeno stalking e del bullismo stesso."



Dati Sportello Online

% vittime uomini: 15%

% stalker: 22%



Tipologia stalking Casi % :

Telefonate e squilli 35%

Mail/sms 25%

Diffamazione su blog e social network 10%

Appostamento 10%

Altri casi (furto di personalità) 20%

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http://www.adoc.org/index/it/comunicati.show/sku/4486/comunicato.html


Violenza sessuale, la Camera approva il provvedimento


Con 447 voti a favore e 29 contrari la Camera ha approvato quasi all’unanimità con voto segreto il testo unificato dei progetti di legge concernenti disposizioni in materia di violenza sessuale.

Il provvedimento è il risultato del lavoro della commissione Giustizia che ha uniformato le varie proposte di iniziativa parlamentare con quella del governo. Si aggiunge alle norme anti-stalking (atti persecutori), fortemente volute dal ministro per le Pari opportunità Mara Carfagna, e già approvate dal Parlamento a larga maggioranza, oltre che al testo unificato contro la pedofilia ( di ratifica della Convenzione del Consiglio d'Europa per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l'abuso sessuale, firmata a Lanzarote nel 2007), in discussione in commissione giustizia della Camera. Il testo unico contro la violenza sessuale segna un giro di vite in termini di sanzioni penali introducendo aggravanti connesse alle modalità di azione del colpevole. Previsti anche protocolli di intesa fra istituzioni e associazioni di volontariato per l’assistenza delle vittime e campagne di informazione nelle scuole da parte del ministero dell’Istruzione. Stralciata invece la norma sui cosiddetti manifesti “wanted” con le foto dei latitanti.
.....
Biancofiore: Donne più sicure grazie a Governo “Grazie all’attuale esecutivo le donne italiane sono più sicure e garantite”. E’ quanto dichiara Michaela Biancofiore, componente del direttivo del gruppo del Pdl alla Camera dei Deputati, firmataria del testo congiunto in materia di violenza sessuale, approvato oggi dall’aula di Montecitorio. “Ancora una volta il Governo Berlusconi - continua Biancofiore - è riuscito dove la sinistra ha sempre fallito. L’approvazione di una proposta di legge più dura contro orchi e criminali che abusano sessualmente di povere vittime inermi, costituisce un ottimo deterrente per combattere una piaga sociale che colpisce purtroppo milioni di donne e minori. Inasprimento delle pene, ampliamento delle circostanze aggravanti e intensificazione dei loro effetti, termini di prescrizione raddoppiati, disposizioni contro i maltrattamenti in famiglia, maggiore tutela di minori abusati, sono strumenti innovativi ed efficaci voluti fortemente dall’attuale esecutivo ed in particolar modo dal Ministro Carfagna. Dopo lo stalking, il Ministro per le pari opportunità, grazie anche al contributo delle proposte presentate in Parlamento, ottiene l’approvazione di un altro provvedimento fondamentale per la difesa e la protezione di donne e bambini nel nostro Paese”.

Violenza sessuale, Pd: Abbiamo votato sì, governo rispetti impegni “Abbiamo votato a favore di questo provvedimento per senso di responsabilità e vicinanza nei confronti delle tante vittime della violenza sessuale”. Così la capogruppo democratica nella commissione Giustizia, Donatella Ferranti, ha annunciato in Aula alla Camera il voto favorevole del Pd alla proposta di legge contro la violenza sessuale. “Il nostro - aggiunge - è un sì che deve far riflettere maggioranza e governo perché dimostra come la nostra opposizione non è basata su pregiudizi ideologici e che se si mettono da parte slogan e provocazioni, penso ai manifesti ‘wanted’ e alla castrazione chimica, noi non siamo contrari a priori. Il nostro lavoro in commissione e in aula - sottolinea Ferranti - ha migliorato notevolmente il testo originario impedendo l’approvazione di norme che incitavano alla giustizia “fai da te”, superando l’approccio meramente repressivo e valorizzando le attività di prevenzione, informazione e formazione dei tanti operatori che devono intervenire nelle varie fasi delle indagini per la tutela ed il recupero delle vittime. Continueremo a vigilare sull’iter al Senato, così come vigileremo sull’attuazione della legge perché vogliamo essere certi che i tanti impegni del Governo, non ultima la promessa di ‘soldi veri’ per una pianificazione integrata degli aspetti sociali e repressivi dei fenomeni di violenza, siano effettivamente rispettati”.

http://www.italiachiamaitalia.net/news/124/ARTICLE/16644/2009-07-14.html

12 luglio, 2009

Inadeguata


Inizierà la prossima settimana un altro ciclo del programma televisivo "Amore Criminale" in prima serata.

In alcune donne delle storie trattate nelle precedenti edizioni, sono stati evidenziati sia le situazioni personali sia lo stato psicologico di inadeguatezza che le hanno rese facile preda di coloro che le hanno maltrattate e, in molti casi, uccise.

Ma chi nella propria vita non si è mai sentito almeno una volta inadeguato?

Come per altre caratteristiche, quando questo stato d'animo è presente in eccesso diventa un difetto o, peggio ancora, una patologia. Ci si sente inadeguati quando si pensa di non essere all'altezza della situazione, di non dire o fare mai la cosa giusta, oppure quando si pensa che gli altri siano più bravi di noi.

L'inadeguatezza porta a sentirsi inferiori, a disagio, impacciati nel parlare e nell'agire e non padroni di sè; alimenta l'ansia, l'apatia e la disperazione.

L'inadeguatezza è causa della perdita di autostima che ci serve per avere quella fiducia necessaria per affrontare le difficoltà della vita.
Ci porta a sentirci timorosi di far valere i nostri pensieri e le nostre necessità, indegni d'amore e rispetto da parte degli altri perchè già a noi stessi manca il senso fondamentale del rispetto.

Scoprirsi soli e deboli per alcuni accadimenti della vita (separazione, lutto, abbandono, ecc), ci rende più vulnerabili. La donna è predisposta a vivere le emozioni intensamente ed avendo talvolta minore indipendenza, può soffrire maggiormente di mancanza di autostima. E' statisticamente provato che le donne soffrano di depressione in numero doppio rispetto agli uomini. Questo può far sì che ci si ritrovi ad essere invischiate in rapporti "malati" dai quali non si ha poi la forza necessaria per uscirne.

http://escialloscoperto.blogspot.com

STALKING: CARFAGNA, COSI' LAVORIAMO INSIEME A TASK FORCE CARABINIERI


(ASCA) - Roma, 10 lug -

Ci sono il sociologo, la psicologa e la biologa. E poi gli esperti di statistica, informatica, criminologia: in tutto sette donne e sei uomini che compongono la task force dei carabinieri contro lo stalking, varata tre mesi fa e voluta dai ministeri di Pari Opportunita' e Difesa.


Ancora presto per i bilanci, ma il ministro delle Pari Opportunita' Mara Carfagna, nell'intervista a ''Gente'', in edicola sabato 11 luglio, spiega in che modo lavora questa squadra: ''La sinergia vede uno scambio reciproco di dati e segnalazioni. Il nucleo anti-stalking analizza le denunce raccolte a livello nazionale attraverso un'elaborazione scientifica dei dati e avvia una procedura di controllo su eventuali casi concreti segnalati al ministero. Quest'ultimo, a sua volta, si avvale delle competenze specifiche del nucleo quando tratta di casi di stalking denunciati sui media''.


L'obiettivo finale e' quello di delineare i contorni di un fenomeno ancora poco conosciuto, in modo da rendere possibile la definizione di una strategia di prevenzione. Cosa si puo' dire per adesso? ''Che lo stalker solitamente e' un incensurato'', precisa il comandante del nucleo Barbara Vitale, ''a volte con problemi psicopatologici, spesso con disturbi dell'attaccamento che gli impediscono di accettare la fine di una relazione, ma non e' la regola.


In altri casi, dietro gli atti persecutori, c'e' solo un fattore scatenante''. Capire cosa fa scattare quella molla e' la ragione per cui questi ragazzi analizzano dati e denunce ogni giorno, attenti a ogni singolo caso segnalato dai loro colleghi sul campo.


res-mpd/mcc/alf

06 luglio, 2009

Ricevere messaggi anonimi



Ricevere ripetuti messaggi anonimi è una delle forme persecutorie più subdole e psicologicamente devastanti che possano esistere.
Chi li riceve si trova nell’impossibilità di poter reagire poiché non conosce l’identità dell’autore. Questo “codardo” si nasconde dietro l’anonimato per spaventare, annientare psicologicamente e con una modalità sistematica, la sua vittima. Pensa che, così facendo, non solo non potrà mai essere smascherato, ma potrà anche portare a termine il suo progetto distruttivo.

Ma sarà proprio così? No, se si sporge formale denuncia alle autorità competenti per far cessare le molestie telefoniche anonime con o senza minacce.

Nel caso di chi riceve SMS anonimi, è possibile che essi siano generati dal molestatore seguendo una precisa sintassi e utilizzando una scheda WIND oppure TIM.
Se sei un utente Wind puoi disabilitare la ricezione dei messaggi anonimi chiamando gratuitamente il 155.
Se sei un utente Tim, vale lo stesso discorso: puoi inibire la ricezione degli sms anonimi chiamando il 119.

Cosa succede se invece i messaggi molesti e/o minacciosi provengono da un numero visibile ma sconosciuto? E’ impossibile risalire a chi appartiene tale numero perché non esistono guide o siti internet che diano tali informazioni. Si consiglia, anche in questo caso, di denunciare alle autorità competenti.

E’ indispensabile conoscere anche questa realtà: è possibile ricevere messaggi con mittente falso (inviati da internet) ovvero che si spaccia per altra persona.

Su alcuni cellulari è possibile bloccare automaticamente le chiamate con numero privato e/o alcuni numeri poco graditi, evitando così di spegnere il telefono e risultare irraggiungibili a tutte le altre persone che ci cercano.
All’occorrenza, esiste anche un programma da installare sul cellulare che serve allo scopo.

E se invece si ricevono SMS anonimi da cabine telefoniche pubbliche? Le cabine telefoniche hanno un numero di telefono proprio con relativo prefisso, permettono di inviare SMS e di effettuare soltanto chiamate in uscita. Quindi, per poter risalire alla città dalla quale proviene l’SMS, basta fare una ricerca sulle pagine gialle e, attraverso il prefisso e i numeri iniziali, si può risalire alla zona dalla quale è partito il messaggio molesto.
Con una regolare denuncia le forze dell’ordine riescono, con l’aiuto di Telecom, a risalire non soltanto alla cabina telefonica, ma anche a tutti gli altri sms e chiamate effettuate con la medesima scheda telefonica.

Allo stesso modo e sempre con una regolare denuncia, le autorità competenti potranno avere dalla nostra compagnia telefonica il tabulato di tutte le chiamate che abbiamo ricevuto e il relativo numero tenuto volutamente anonimo dal nostro molestatore. Per poterlo meglio individuare, è preferibile che ci segniamo sempre il giorno e l’ora in cui riceviamo le chiamate moleste.

http://escialloscoperto.blogspot.com

02 luglio, 2009

Il caso Jucker


...
Beneficerà dell'indulto Ruggero Jucker, il figlio della ricchissima famiglia svizzero-milanese (Cotonificio Cantoni, Banca di Legnano) che nel 2005 uccise a freddo la fidanzata Alenja Bortolotto (26 anni).
In questo modo: a coltellate, dissezionò il corpo della ragazza e le strappò il fegato mentre era ancora viva.
Come ha confessato lui stesso, «fino ad ucciderla e praticamente di più».
Così, senza ragione: «per pura crudeltà e per menefreghismo», ha detto la madre della ragazza:
«è stata calpestata la dignità di un essere umano fino a fargli desiderare la morte».
Sospetto che questo individuo sia stato educato nella convinzione che quando si è ricchi si può fare quello che si vuole.
Infatti, il caro Ruggero era stato condannato a 30 anni; ma i suoi buoni avvocati, assoldati dai soldi della famiglia, hanno fatto il patteggiamento rinunciando al processo (perché si possa rinunciare a un processo per un flagrante omicidio, è un mistero della culla del diritto), sicchè la pena è stata ridotta a 16 anni.
In teoria, doveva restare in carcere fino al 2018.
Ma solo in teoria, perché intanto corrono le riduzioni e i vari benefici che la burocrazia giudiziaria non fa mai mancare ai delinquenti.
Ora, l'indulto dà un vantaggio decisivo al caro figlio di famiglia: altri tre anni in meno.
Nel 2010 sarà quasi certamente fuori.
Sei-sette anni per un omicidio gratuito ed efferato, è il massimo di giustizia che ci si possa aspettare in Italia.Il caso Jucker non è poi tanto estremo.

Maurizio Blondet
31/07/2006
http://www.effedieffe.com/rx.php?id=1333%20&chiave=La