09 ottobre, 2011

E’ nata una stella?

Delitto di Perugia, condanna in 1° grado e assoluzione in 2° grado di Amanda Knox e Raffaele Sollecito per l’omicidio di Meredith Kercher. Scorrono ancora davanti ai nostri occhi le immagini di Amanda appena liberata che ha raggiunto il suo paese d’origine, Seattle, che già si parla di proposte stratosferiche ricevute per apparizioni in Tv, cinema, interviste e quant’altro. Per una ragazza che solo fino a qualche giorno fa era considerata una degli assassini della povera Meredith.

Le immagini mi hanno scioccata, pensavo che fosse solo un fenomeno italiano quello di “riabilitare” persone condannate per gravi reati e invece ecco che anche oltreoceano accade la stessa cosa. Mi piacerebbe che si facesse un sondaggio per quantificare quanti italiani pensano veramente e senza ombra di dubbio che Amanda non c’entri nulla col delitto e quanti, SE il terzo grado, cioè la Cassazione, dovesse ricondannarla, pensano che tornerebbe in Italia a scontare la sua pena.

In particolar modo quello che mi ha colpita come un pugno nello stomaco è stato ben altro e queste sono le mie riflessioni:

• La verità processuale si scontra con la verità reale: in realtà la vera “giustizia” la fanno gli avvocati quando riescono a smontare l’impianto accusatorio ai danni dei loro clienti.

• Chi è ricco e può permettersi un avvocato di fama, viene scarcerato mentre gli altri (quelli che rubano la tavoletta di cioccolata, per intenderci) restano in carcere.

• “Delitti Imperfetti”, “RIS”, “CSI” sono telefilm che in TV hanno un gran successo ma nella vita reale è tutto diverso! Chiara Poggi, Melania Rea, Yara Gambirasio, l’elenco delle vittime senza colpevoli è lungo. Gli assassini si sono “specializzati” nel non lasciare tracce.

• Il numero delle vittime è spaventosamente al femminile. Forse un rigurgito di maschilismo che vuole punire le donne di tanta libertà e “sfrontatezza”?

• La nostra Costituzione stabilisce che TUTTI i cittadini abbiano diritto alla difesa. Anche gli indifendibili. Da semplice cittadina mi domando: ma perché la vita umana ha perso così tanto valore da non meritare più una pena adeguata (l’ergastolo per gli omicidi)? Perché gli avvocati che operano in gruppi di tutela delle vittime poi difendono clienti che le uccidono o accusati di averlo fatto? Perché non esiste un’etica che stabilisce che se difendi le vittime di violenza poi non puoi difendere chi è accusato di aver usato violenza su di loro?
Mah, questa è per me una incongruenza.

• Le indagini scientifiche del delitto di Meredith Kercher pare che siano state compiute male, si parla di prove scientifiche compromesse o contaminate, dunque questi ragazzi in primo grado sono stati condannati senza prove certe? E se non avessero avuto questi avvocati così caparbi, sarebbero rimasti in carcere? Questa cosa mi fa rabbrividire e mi dà la certezza che se non hai soldi per combattere soccombi.

• Non oso certo parlar male di un’intera categoria che rispetto, ma nella mia esperienza personale ho potuto constatare che alcuni avvocati trovano motivazione nel difendere i clienti principalmente in due casi: quando ha tanti soldi da spendere e quando sono legati a loro da una profonda amicizia. Allora sono disposti a impegnarsi nei confronti della controparte (mi viene in mente il legale del mio ex, paladina delle donne maltrattate che maltratta le donne).

Tra avvocato e cliente dovrebbe crearsi empatia, invece spesso c’è distacco e a volte persino antipatia. Un bravo avvocato deve trasmetterti fiducia, sicurezza, forza. Invece molte volte si limita a guardarti dall’alto della sua “professionalità” (che vuol dire tutto e niente) e ti mette di fronte all'accordo avvenuto con l’avvocato della controparte. Così non si fa! Si tratta di decidere della vita e del futuro delle persone!

Colgo un gran timore da parte di molti nell’esprimere il loro pensiero, ma se non posso nemmeno dire ciò che penso, che vita può essere la mia?

• Se potessi permettermi la Bongiorno per difendermi, di certo l’avvocato che “maltratta le donne” non avrebbe vita semplice!

Questo è.

Ulteriore turbamento mi ha dato l’intervista di Omar Favaro tornato in libertà dopo aver ucciso, con Erika De Nardo, il fratellino e la madre di lei. Dalla sua intervista a Matrix:

“E’ difficile il futuro per un assassino pentito soprattutto se ci si mettono in mezzo i media, quelli che ti danno centinaia di migliaia di euro per un’intervista esclusiva o per un servizio fotografico” .

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