09 dicembre, 2007

Stalking, le minacce dell'amore molesto

LIBERTA' di sabato 8 dicembre 2007 > Piacenza

Dal mal l'amore cantato dai romantici ottocenteschi (nient'altro che un sintomo di depressione latente, dice l'esperto psichiatra Antonio Saginario) al delitto passionale passando per le patologie mascherate da un finto romanticismo. Ieri mattina alla Sala Colonne dell'ospedale tra i vari casi clinici in esame si è parlato anche di stalking. «Con questa parola si identificano i comportamenti del molestatore assiduo che concentra le sue attenzioni su una vittima scelta ha spiegato il medico. Per rientrare in questa classificazione il molestatore deve avere come pensiero dominante una persona, uomo o donna, di cui cerca in modo ripetuto e perdurante il contatto attraverso una gamma di comportamenti ben definiti». E citando le classificazioni mediche Saginario ha ricordato che per parlare di stalking, l'amore molesto, è necessario che un soggetto agisca nella direzione di ottenere sorveglianza, comunicazione e vicinanza continua con la sua "preda". «La cosa più importante per lui è mantenere una relazione costante, ha detto, fatto che lo spinge a seguire le persone, sorvegliarne anche la casa, cercare di sapere il più possibile sulla sua quotidianità. Al culmine della patologia si può arrivare alla violenza verbale o addirittura fisica». Un'altra caratteristica necessaria per rientrare nel campo della violenza a sfondo amoroso è il vissuto negativo del destinatario delle attenzioni. «L'interessato vive in modo minaccioso e intrusivo i comportamenti di cui è, suo malgrado, protagonista. Se, invece, non si accorgesse di quanto sta accadendo non è possibile parlare di stalking», ha precisato Saginario. Ma secondo la letteratura medica esistono anche diversi tipi di molestatori: il rifiutato (molto spesso ex fidanzati e mariti), rancorosi (fautori di una vendetta post torto), persone che cercano di soddisfare un'intimità, corteggiatori inadeguati (innamorati ma senza strumenti per portare a termine in modo consono il proprio corteggiamento) e i predatori, che, a fini sadici, vogliono mantenere il controllo della vittima..

http://www.liberta.it/asp/default.asp?IDG=712085021&H=

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