Brindisino arrestato per stalking
BRINDISI - Per circa due anni avrebbe perseguitato una donna molestandola telefonicamente (anche con telefonate mute) e danneggiandole ripetutamente l’automobile: con l’accusa di violenza privata la polizia ha arrestato a Brindisi Nicola Fonzetti, di 47 anni, che pare non fosse nuovo ad episodi di stalking, come vengono definite le molestie assillanti.
All’uomo agenti della squadra mobile hanno notificato un provvedimento di custodia cautelare emesso dal gip del tribunale di Brindisi Alcide Maritati su richiesta del sostituto procuratore inquirente, Francesco Mattiace.
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO, 3/1/2008
Stuprata al supermercato dal suo ex
TORINO (24/11/2007) - Ha stuprato l’ex fidanzatina nel bagno e subito dopo l’ha congedata dicendole: «Ho fatto quello che dovevo fare, ora possiamo lasciarci». L’autore della violenza è Marco Lapiccirella, 23 anni, residente in una palazzina popolare al civico 43 di via Fornaci, alla periferia di Settimo Torinese.
L’episodio è accaduto in città, giovedì pomeriggio, all’interno del centro commerciale Bennet, dove la ragazza lavora come commessa. Il ragazzo, che ha alle spalle precedenti per ingiurie e minacce, è stato arrestato nella tarda serata di giovedì dai carabinieri della Compagnia di Chivasso. Dovrà difendersi dalle accusa di violenza sessuale.
A denunciare l’accaduto ai militari è stata la vittima, Simona (il nome è di fantasia). La ragazza si è presentata dai carabinieri, poi in ospedale a Torino, al Sant’Anna. I medici hanno riscontrato e confermato che sul corpo dell 19enne c’erano evidenti segni di un rapporto sessuale consumato con violenza. Una volta dimessa, la giovane, ancora sotto shock, davanti al capitano Dario Ferrara e al tenente Roberto Ghiorzi ha raccontato che quel pomeriggio, verso le 14.30, durante la pausa pranzo, si è presentato il suo ex e da quell’istante si sarebbe consumata la vendetta.
«Ci eravamo lasciati ad agosto, ma lui non si era mai rassegnato e mi perseguitava ovunque. Mi telefonava a tutte le ore del giorno…», ha detto la giovane, in lacrime agli inquirenti. I due si sono incontrati all’interno del grande magazzino, in un’area in cui non c’erano altre persone. Lì, Marco Lapiccirella l’ha minacciata e costretta con la forza a seguirlo nei servizi pubblici vicino al bar.
Poi, dopo un breve alterco, l’ha violentata e abbandonata dopo averle rivolto la frase offensiva. Accurate indagini degli inquirenti hanno poi portato a individuare che tra i due esisteva un rapporto tormentato. Si lasciavano e si riappacificavano spesso fino a quando lei, nell’ag osto scorso, l’ha denunciato per minacce. Fra i due comunque il rapporto sembra sia proseguito, pur in modo burrascoso.
Poi, stanca del carattere aggressivo del giovane, la diciannovenne, quindici giorni fa gli aveva detto: «Non mi cercare più. Non esisto più per te». E proprio da quel giorno, probabilmente, il settimese ha covato la vendetta che ha messo a segno giovedì pomeriggio.
Il giorno successivo all’episodio, all’interno del centro commerciale, nessuno ha voglia di parlare. Nessuno, soprattutto, sembra essersi accorto di nulla.
di Irene Antoniazzi
http://www.comincialitalia.net/interna.asp?id_tipologia=3&id_articolo=4872
Perseguitata dall'ex convivente. Botte, aggressioni per strada e in casa, un tentativo di stupro. La vittima è una bresciana di 45 anni, l'uomo che l'ha perseguitata, M.M., 42 anni, origini svizzere e residenza a Brescia, è in carcere per una sfilza di reati: violenza privata, lesioni personali, violenza sessuale, estorsione, ingiurie, minacce, danneggiamento, procurato allarme.
...
E' il maggio del 2005 quando la vittima fa la sua prima denuncia, dopo che l'ex convivente l'ha minacciata davanti ad altre persone gridandole "ti faccio fuori, ti faccio finire sulla sedia a rotelle, ammazzo te e il bambino". Ma è soltanto l'inizio, più volte la donna deve anche ricorrere alle cure del pronto soccorso per le conseguenze delle botte e delle aggressioni. Lei era costretta a barricarsi in casa anche per molte ore senza poter uscire per la paura, ma altre volte ogni tentativo di difesa era inutile e lui entrava nell'appartamento con la forza, in un'occasione ha anche abusato sessualmente di lei.
Le minacce di morte erano dirette alla donna ma anche al figlio, "ammazzo te e il bambino" gridava al telefono, una settantina di telefonate, una persecuzione. Le minacce erano non solo a parole, ma anche con il bastone, in un caso con il coltello puntato alla gola. E' andata avanti così fino al 15 ottobre, quando l'aveva picchiata tanto da procurarle lesioni guaribili in due settimane.
M.M. è accusato anche di estorsione per aver costretto l'ex convivente a consegliargli 300€, ma anche di aver procurato allarme: nell'aprile scorso aveva telefonato ai vigili del fuoco per dire che nell'appartamento della donna era scoppiato un incendio.
da IL GIORNO, venerdì 26 ottobre 2007
Nessun commento:
Posta un commento