04 novembre, 2007
La Seduzione Perversa - I° parte
Il rapporto molesto si mette in atto in due fasi: una di seduzione perversa e l'altra di violenza palese.
La prima fase, che lo psicanalista Paul-Claude Racamier ha chamato 'decervellaggio', può svolgersi nell'arco di più anni. Si costruisce gradualmente quando il rapporto è agli inizi, tramite un processo seduttivo. E' una fase preparatoria, nel corso della quale la vittima viene destabilizzata e perde a poco a poco la fiducia in se stessa. Prima di tutto bisogna sedurla, poi influenzarla per imporle da ultimo, il proprio ascendente, privandola così di ogni frammento di libertà...
Una seduzione a senso unico è lo strumento con cui il perverso narcisista cerca di esercitare fascino senza lasciarsi coinvolgere...La seduzione narcisista confonde, cancella i limiti di quello che è "sè" e di quello che è "altro"...
Come in ogni manipolazione, la prima tappa consiste nel far credere all'interlocutore che è libero, anche se si tratta di un'azione ingannevole, che priva della libertà chi la subisce...Nella strategia non bisogna distruggere l'altro all'inizio, ma sottometterlo a poco a poco e tenerlo a disposizione. L'importante è conservare il potere ed esercitare il controllo.
Le manovre sono dapprima insignificanti, ma diventano sempre più violente se il partner si oppone. Se è troppo docile, il gioco non è eccitante. Bisogna che ci sia resistenza quanto basta perchè il perverso abbia voglia di portare avanti il rapporto; Ma non troppa, perchè non si senta minacciato. A guidare il gioco deve essere lui. L'altro è solo un oggetto che deve restare al suo posto: un oggetto che si può utilizzare e non un soggetto interattivo.
Le vittime descrivono, tutte, difficoltà a concentrarsi su un'attività quando il loro persecutore è nelle vicinanze. Questi dà all'osservatore l'impressione di essere del tutto innocente.
Si instaura un grande scompenso tra il suo agio apparente e il malessere e la sofferenza delle vittime, che si lamentano, a questo stadio, di sentirsi soffocate, di non poter fare niente da sole. Descrivono la sensazione di non aver spazio per pensare. In un primo tempo obbediscono per far piacere al loro partner o per consolarlo, perchè ha l'aria infelice. In seguito, obbediranno perchè avranno paura....
Segue...
Marie-France Hirigoyen, psichiatra, psicanalista e psicoterapeuta familiare.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento