17 maggio, 2009

Donna incinta uccisa: ergastolo per il marito


PERUGIA - Ergastolo per Roberto Spaccino, di 39 anni, accusato di avere ucciso picchiandola e soffocandola con un cuscino la moglie Barbara Cicioni, di 33, incinta di otto mesi e madre dei loro due bambini.

La corte d'assise ha accolto la richiesta del pm. Il delitto avvenne nella notte tra il 24 ed il 25 maggio 2007 nella villetta di Compignano di Marsciano, nelle campagne umbre, dove abitava la coppia. La sentenza, dopo circa dieci ore di camera di consiglio, è stata letta stasera dal presidente della corte Giancarlo Massei...
...

Barbara Cicioni venne uccisa nella sua camera da letto della villetta di famiglia. Nella stanza accanto dormivano i due figli della coppia, Niccolò e Filippo, di otto e quattro anni, ora affidati ad alcuni parenti.

In base alla ricostruzione accusatoria Spaccino uccise la moglie al termine dell'ennesima lite. In particolare - ritengono gli inquirenti - la percosse e la soffocò con un cuscino.

Oltre che per l'omicidio, Spaccino è stato condannato per maltrattamenti nei confronti della moglie, per avere provocato l'interruzione della sua gravidanza e per avere simulato un furto nella villetta. In pratica, secondo l' accusa, Spaccino dopo avere ucciso la moglie si sarebbe recato nella lavanderia di famiglia nella vicina Marsciano per compiervi alcune operazioni in modo da procurarsi un alibi e poi avrebbe messo un po' a soqquadro la casa per simulare una incursione di ladri durante la sua assenza.

Il pm Antonella Duchini nella sua requisitoria aveva invece sottolineato che nella casa del delitto "non è stata trovata una sola impronta o una traccia di Dna di un estraneo". L'imputato nell' interrogatorio davanti alla corte ha ripetuto di non sapere cosa fosse successo in casa la sera del delitto durante la sua assenza. Ha solo ammesso che quella sera c'era stata una animata discussione con la moglie, "come quelle che accadono spesso nelle famiglie".

I suoi difensori nelle arringhe conclusive avevano rivolto pesanti critiche alla conduzione delle indagini sostenendo che si era subito privilegiata la pista del delitto in famiglia trascurando le altre, quali quella della irruzione del ladri che scoperti avevano ucciso la donna. Adesso, lo hanno già annunciato, sarà la corte d' assise di appello a dovere riesaminare la vicenda.

http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/visualizza_new.html_962683735.html

Nessun commento:

Posta un commento