28 novembre, 2007

Michelle Hunziker


Sul piano dell’impegno sociale la bionda di Striscia la Notizia, ricorda il suo lavoro nella Fondazione Doppia Difesa, creata insiema all’onorevole di AN ed avvocato Giulia Buongiorno, con il fine di dare supporto alla donne vittime di discriminazioni, abusi e violenze.

Questa sua scelta è fortemente motivata dalla sua esperienza personale, che l’ha visto vittima di persecuzione (stalking) da parte di ben tre "ammiratori" eccessivamente insistenti. Su questi episodi, che l’hanno segnata fortemente, la Hunziker ricorda: "mi sono dovuta difendere da sola, assumendo una guardia del corpo, ma quante donne se la possono permettere? Poi, quando la cronaca nera racconta di ragazze massacrate da corteggiatori o da fidanzati lasciati, tutti si indignano. La verità è che la maggior parte di queste tragedie nascono come casi di stalking".


http://www.agoramagazine.it/agora/spip.php?article1017

21 novembre, 2007

VIOLENZA DONNE; IL 70 PER CENTO SI CONSUMA IN FAMIGLIA
nasce il forum permanente sulla violenza alle donne


Roma, 21 nov. (Apcom) - Un corteo per tenere alta l'attenzione sul drammatico problema della violenza sulle donne, sui numeri impressionanti che parlano di un 70% di violenze che si consumano in silenzio nell'ambito familiare per mano di mariti, partner o ex partner. Numeri che raccontano come oltre 14 milioni di donne italiane siano state oggetto di violenza fisica, sessuale e psicologica nella loro vita: con l'aggravante che oltre il 94% di queste violenze non è mai stata denunciata. Il 24 novembre prossimo migliaia di donne promettono di scendere in piazza a Roma, sfilando da piazza Repubblica fino a piazza Navona, per denunciare la gravità della situazione: 400 realtà associative femminili, femministe e lesbiche, centri antiviolenza, donne dei movimenti, dei partiti e dei sindacati hanno già aderito e il ministro per le Pari opportunità, Barbara Pollastrini, ha inviato la sua "adesione convinta". La manifestazione nazionale, che si svolge proprio il giorno prima della giornata internazionale contro la violenza sulle donne stabilita dall'Onu per il 25 novembre, è promossa dal sito www.controviolenzadonne.org.

Gli ultimi dati Istat sottolineano come solo nel 24,8% dei casi la violenza è stata compiuta da uno sconosciuto, mentre si abbassa l'età media delle vittime: un milione e 400mila donne ha subito uno stupro prima dei 16 anni. Solo il 18,2% delle donne considera la violenza subita in famiglia un 'reato', mentre il 44% lo giudica semplicemente 'qualcosa di sbagliato' e ben il 36% solo 'qualcosa che è accaduto'. Infine, solo un quarto degli autori dei fatti, quando vengono denunciati, viene imputato e solo l'8% di essi è condannato.

Oggi il Governo ha varato il decreto ministeriale per la nascita di un Forum permanente sulla violenza alle donne, per un piano d'azione che consenta di punire i reati più gravi, rendere più certe le pene, investire sulla prevenzione e sulla formazione di una cultura di rispetto delle donne sulla violenza alle donne organizzata dal ministero per le Pari Opportunità. E il direttore generale dell'Istat, Linda Laura Sabbadini, ha ricordato come la violenza sulle donne sia davvero un fatto quasi del tutto privato: anche se si va per eccesso, infatti, solo un 10% degli stupri ai danni di donne italiane sarebbe stato compiuto da stranieri, mentre oltre il 69% degli stupri è opera di partner o ex partner.

http://notizie.alice.it/notizie/topnews/2007/11_novembre/21/

VIOLENZA: IN EUROPA E' PRIMA CAUSA DI MORTE DONNE FRA 16 E 44 ANNI

(ASCA) - Roma, 20 nov - La violenza in Europa e' la prima causa di morte per le donne fra i 16 e i 44 anni: uccide piu' donne del cancro, degli incidenti stradali e delle guerre. Sono i dati sui quali si e' discusso oggi a Roma in occasione della conferenza ''Dagli stupri di massa alla violenza in famiglia: quali azioni di tutela per le donne?'', promossa dall'Istituto italiano di medicina sociale. Nel mondo una donna su 3 e' vittima di violenza fisica, sessuale e psicologica almeno una volta nella vita. In Italia sono 6 milioni 743 mila quelle che hanno subito violenza fisica o sessuale, 7 milioni 134 quelle che invece hanno subito violenza psicologica. ''Per la violenza sulle donne non c'e' possibilita' di alibi - ha detto nel corso dei lavori il commissario straordinario dell'Istituto italiano di medicina sociale, Giovanni Maria Pirone - per frenarla bisogna lavorare sull'uomo e sui modelli di trasmissione dei valori''. Solo nel 2006, secondo i dati Istat, le donne italiane vittime di violenza sono state 1 milione e 150 mila pari al 5,4% del totale. Il 3,5% ha subito violenza sessuale, il 2,7% violenza fisica; 74 mila (0,3%) invece le donne che hanno subito stupri o tentativi di stupri. Nella maggior parte dei casi la violenza sessuale e' stata opera del partner (69,7%) o di un conoscente (17,4%), mentre nel 6,2% dei casi di uno sconosciuto. Sono 1 milione e 400 mila le ragazze che hanno subito violenza sessuale prima dei 16 anni.

http://notizie.alice.it/notizie/politica/2007

16 novembre, 2007

La separazione


Di fronte a una minaccia che si manifesta sempre più chiaramente le vittime possono reagire in due modi:
- sottomettersi e accettare la dominazione, con l'aggressore che, a partire da quel momento, può portare avanti tranquillamente la propria opera di distruzione;
- ribellarsi e lottare per andarsene.

Soggette a un condizionamento troppo forte o di lunga data, certe persone non sono in grado nè di fuggire nè di combattere. A volte vanno a consultare uno psichiatra o uno psicoterapeuta, ma avvertono subito che non accettano di rimettere radicalmente in questione nulla. Vogliono soltanto "tenere duro", sopportare la condizione di asservimento incui si trovano senza troppi sintomi e continuare a fare bella figura.
Persone di questo tipo preferiscono di solito un trattamento farmacologico a una lunga psicoterapia.

Tuttavia, quando gli stati depressivi si susseguono, può verificarsi un abuso di farmaci ansiolitici o di sostanze tossiche, e lo psichiatra sarà costretto a proporre di nuovo una psicoterapia. Quando è in atto la molestia, infatti, è raro che si interrompa se la vittima non se ne va, e non sono i farmaci che le permetteranno di salvarsi.

Nella maggior parte dei casi, le vittime reagiscono quando possono vedere la violenza in atto su un'altra persona o quando hanno avuto la possibilità di trovare un alleato o un appoggio esterno.

La separazione, quando può realizzarsi, riguarda le vittime, mai gli aggressori. Questo processo di liberazione si compie all'insegna del dolore e del senso di colpa, perchè i perversi narcisisti si atteggiano a vittime abbandonate e trovano in ciò un nuovo pretesto per essere violenti. Nella separazione i perversi pensano sempre di essere danneggiati e diventano cavillosi, approfittando del fatto che la loro vittima, nella fretta di farla finita, è ancora disposta a qualunque concessione.

Nella coppia, il ricatto e la pressione si esercitano attraverso i bambini, quando ci sono, o in procedure che riguardano beni materiali..In ogni caso, l'aggressore si lamenta di aver subìto un danno, mentre è la vittima che perde tutto.


Molestie morali, Edizione Grandi Tascabili Einaudi
Marie-France Hirigoyen, psichiatra, psicanalista e psicoterapeuta familiare.

Fare intervenire la Giustizia

"Hai chiamato la volante quella sera e volevi farmi mettere in manette solo perchè avevo perso la pazienza, la speranza..."

(Marco Masini, Bella stronza, 1995)



A volte, la crisi si può risolvere solo con l'intervento della giustizia..Ma una sentenza viene pronunciata solo sulla base di prove..Quando una vittima è decisa a separarsi dal coniuge aggressore, deve trovare un modo perchè gli attacchi si verifichino in presenza di terzi, che potranno testimoniare. Deve anche conservare tutte le tracce scritte che possono aiutare in tal senso. Denigrazione, svalutazione, isolamento, se sono provati, costituiscono motivi di divorzio.

La molestia telefonica è un crimine: per conoscerne l'origine si può chiedere al procuratore della Repubblica che il proprio apparecchio sia messo sotto controllo.
Se hanno avuto anche loro atteggiamenti violenti per reazione, le vittime esitano a denunciare. Eppure, la provocazione (ad esempio gli insulti) fa cadere la qualificazione penale. La giustizia riconosce che la violenza della vittima era giustificata dagli insulti del partner.

I giudici sono molto diffidenti di fronte alle manipolazioni perverse. Temono di essere manipolati anche loro e, mossi dall'intenzione di conciliare ad ogni costo, si tutelano da entrambe le parti promuovendo mediazioni troppo tardive. Ecco allora che lo stesso processo di svalutazione insidiosa, che consiste nell'addossare ogni responsabilità alla vittima, si sviluppa con l'involontaria complicità del mediatore.

E' illusorio cercare di ottenere un dialogo vero e proprio con un perverso, perchè riuscirà sempre a mostrarsi più abile e si servirà della mediazione per screditare il suo partner. La conciliazione non deve andare a scapito di una delle parti. La vittima ha già sopportato molto, non bisogna pensare che possa fare altre concessioni.

L'unico modo per proteggere la vittima e impedirle di reagire alle provocazioni dirette o indirette è isituire ordinamenti giuridici rigidi ed evitare qualunque contatto tra le parti, nella speranza che un giorno il perverso distolga l'attenzione o allenti la sua pressione.

Quando ci sono dei bambini, soprattutto se sono a loro volta oggetto di manipolazione, la vittima deve prima di tutto salvarli per poterli poi proteggere dal rapporto perverso. Questo implica che, a volte, si passi oltre le reticenze dei bambini, i quali preferirebbero che nulla cambiasse. E' la giustizia che ha il compito di prendere misure protettive allo scopo di evitare i contatti che potrebbero riattivare il rapporto perverso.



Marie-France Hirigoyen, Molestie morali

15 novembre, 2007

Minori. Difendersi dallo stalking? si impara con un videogioco

Minori. Difendersi dallo stalking? si impara con un videogioco
14 novembre 2007


(DIRE) Roma, 14 nov. - Un gioco che insegni a difendersi dallo stalking (l'adescamento) via internet e da ogni forma di violenza che corre nella Rete. Si chiama 'Wild Web Woods': presentato oggi in occasione del Forum sulla governance di internet in corso a Rio de Janeiro, è stato creato nell'ambito del programma 'Costruire un'Europa per e con i bambini'. E viene promosso dal Consiglio d'Europa. "Tale programma - spiega una note del CdE - vuole promuovere i diritti dei bambini e proteggerli da ogni forma di violenza".

Il gioco utilizza delle fiabe per guidare i bambini nel dedalo dei pericoli del web. Rivolto in particolare ai piccoli tra i 7 e i 10 anni, è disponibile, per ora solo in inglese, sul sito www.coe.int. "Con questa iniziativa - conclude la nota - il CdE rilancia i principi contenuti nella sua recente Convenzione sulla protezione dei bambini e contro lo sfruttamento e abusi sessuali e sottolinea la necessità di lavorare sia con i bambini che con gli adulti, per rendere Internet sicuro per ogni età".


http://www.diregiovani.it/gw/producer/dettaglio.aspx?id_doc=5699

13 novembre, 2007

Troppo innamorato o…persecutore?


L’amore finisce, ma c’è chi non accetta l’abbandono e non si dà pace.
L’ex innamorato diventa un’ossessione: telefonate, sms, e-mail, murales o graffiti, regali non graditi, visite a sorpresa sotto casa o sul posto di lavoro, fino ai casi estremi di pedinamenti, appostamenti, auto distrutte, minacce di violenza, violazione di domicilio, aggressioni fisiche o sessuali, tentato omicidio e omicidio. L’ultima moda sono gli investigatori privati, reclutati per avere foto e filmati da mostrare poi ad amici, parenti e conoscenti.

In Italia la violenza è la prima causa di morte per le Donne di età tra i 15 e i 45 anni.

E'lo Stalking, ossia sindrome del molestatore assillante o inseguimento ossessivo.
Il problema è in ascesa, è molto grave e sottovalutato dalla legge italiana, in quanto purtroppo costituisce la base e la preparazione per la maggior parte degli omicidi premeditati. Tutte queste molestie persecutorie sono difficili da denunciare perchè lo Stalking nel nostro Paese non è ancora considerato un reato.
In America da diversi anni oramai, oltre alle leggi anti-stalking, anche la cinematografia si occupa di questo grave problema sociale. Tanto per citare qualche esempio, chi di noi non ricorda il film di Micheal Douglas “Attrazione fatale” o quello di Julia Roberts “A letto con il nemico”?

In questi ultimi anni anche in Italia tale fenomeno è studiato da psichiatri e criminologi, ma non è un argomento che riguarda soltanto la scienza perchè riguarda tutti noi. Non possiamo più chiudere gli occhi e fingere che non esista. Un italiano su cinque è vittima dello Stalker, ma solo il 17% trova il coraggio di denunciarlo, per paura di peggiorare la situazione o di non essere creduto.

Lo Stalker (molestatore assillante) può essere una donna affettivamente dipendente, ma le statistiche assicurano che nella maggior parte dei casi (87%) è un uomo, tra i 35 e i 40 anni. Si tratta per lo più di persona conosciuta: partner ed ex partner. Ma anche colleghi di lavoro, amici, vicini di casa che vogliono stabilire una relazione o esercitare un controllo sulla vittima.
Gli Stalkers sono persone “normali” e abili manipolatori, difficilmente commettono degli errori perché sanno come muoversi e sfruttare a loro vantaggio i vuoti delle leggi.

Le conseguenze per le loro vittime possono essere devastanti: il 20% manifesta tendenze suicide, il 45% finisce con l’abusare di tranquillanti o alcol, il 70% ha problemi psico-relazionali. Più la vittima ha paura del suo Stalker, più egli si sente motivato a perseguitarla.

http://escialloscoperto.blogspot.com

Sondaggio/ Uomini passivi, donne aggressive... e i due sessi si allontanano sempre di più


Uomini passivi, donne aggressive. Inomma, maschietti e femminucce sempre più distanti tra loro. Un sondaggio, condotto dall'agenzia per single di Eliana Monti, rivela le recriminazioni tra i due sessi: per le donne i maschi sono troppo passivi, distanti e per gli uomini le ragazze sempre troppo aggressive.

Lo studio, condotto nelle principali città italiane, con interviste a 400 ragazzi e ragazze di età compresa tra i 20 e i 30 anni, evidenzia che gli approcci tra i due sessi sono sempre più difficili e rompere il ghiaccio a volte diventa molto complicato.

Secondo le donne, gli uomini sono incapaci di corteggiare appropriatamente (46%), sono impacciati (38%) e troppo passivi (32%). Quando si tratta di arrivare al dunque gli uomini si muoverebbero con poca disinvoltura (30%).

Ma anche gli uomini si lamentano delle donne che secondo loro non sanno essere seducenti (48%) e sono troppo aggressive (42%). Secondo il 32% del campione di sesso maschile, inoltre, le donne di oggi sono poco raffinate e per il 29% sono egoiste.....

Cassazione/ Il "gioco del dottore" è un reato anche se è solo un abuso psicologico

Con sentenza 22 ottobre 2007, n. 38962 la Corte di Cassazione, Sezione Sesta, penale ha ritenuto sussistente il delitto di maltrattamento in famiglia o verso fanciulli di cui all’art.572 c.p., nella ipotesi in cui un padre “ha tenuto ripetutamente nei confronti della figlia minore atteggiamenti diretti e idonei a stimolare in lei un'impropria e precoce inclinazione erotico-sessuale, con palese turbamento (acclarato con perizia) della sua equilibrata evoluzione psichica”.

In particolare il genitore , peraltro psicologo di professione, e quindi presumibilmente informato dei danni che arrecava alla minore, si era intrattenuto con lei più volte facendo il “gioco del dottore”, intrattenimento tradizionalmente deputato alla ispezione di “parti intime” della finta paziente.

Risulta rilevante nella decisione, il riconoscimento della sussistenza del reato anche nelle ipotesi in cui il danno si concretizzi in un abuso psicologico ai danni della vittima ,danno di per sé è idoneo a produrre effetti gravemente nocivi circa il regolare sviluppo della personalità della minore.

Maria Pia Pinucci

Martedí 13.11.2007 16:07
http://canali.libero.it/affaritaliani/cronache/cassaz1311.htm

09 novembre, 2007

Donne di alto valore sociale e culturale


Lady Diana e suor Maria Teresa di Calcutta

La Seduzione Perversa - II° parte


All'inizio, soprattutto nel caso dei bambini, si accetta la sottomissione come un bisogno di riconoscenza: sembra preferibile all'abbandono.

Dato che un perverso dà poco e chiede molto, è implicito un ricatto, o per lo meno un possibile dubbio: "Se mi dimostro più docile, magari alla fine mi apprezzerà o mi amerà". E' una ricerca senza fine perchè l'altro non si può appagare. Proprio al contrario, questa ricerca di amore e di riconoscenza innesca l'odio e il sadismo del perverso narcisista.

Il paradosso della situazione sta nel fatto che i perversi esercitano un condizionamento tanto maggiore quanto più lottano anch'essi contro la paura del potere altrui - una paura prossima al delirio quando sentono l'altro come superiore....Durante questa fase, l'aggressore tiene viva nella vittima una tensione che corrisponde a uno stato di stress permanente.

In generale, il condizionamento non è visibile per degli osservatori esterni, ciechi anche di fronte a certi segnali evidenti. Le allusioni destabilizzanti non paiono tali a chi non conosca il contesto e i sottintesi. E' in questa fase che si mette in atto un processo di isolamento. La posizione difensiva cui è ridotta la vittima la porta a tenere comportamenti che infastidiscono quanti le sono vicini.

Diventa scontrosa, lamentosa o ossessiva. In ogni caso, perde la sua spontaneità. Gli altri non capiscono e sono portati a giudicarla in modo negativo.
Il processo si serve di un particolare stile comunicativo, fatto di atteggiamenti paradossali, di menzogne, di sarcasmi, di derisione e di disprezzo.


Marie-France Hirigoyen, pisicoterapeuta familiare, esperta in vittimologia, ha svolto numerose ricerche sulla molestia morale.

04 novembre, 2007

La Seduzione Perversa - I° parte


Il rapporto molesto si mette in atto in due fasi: una di seduzione perversa e l'altra di violenza palese.

La prima fase, che lo psicanalista Paul-Claude Racamier ha chamato 'decervellaggio', può svolgersi nell'arco di più anni. Si costruisce gradualmente quando il rapporto è agli inizi, tramite un processo seduttivo. E' una fase preparatoria, nel corso della quale la vittima viene destabilizzata e perde a poco a poco la fiducia in se stessa. Prima di tutto bisogna sedurla, poi influenzarla per imporle da ultimo, il proprio ascendente, privandola così di ogni frammento di libertà...

Una seduzione a senso unico è lo strumento con cui il perverso narcisista cerca di esercitare fascino senza lasciarsi coinvolgere...La seduzione narcisista confonde, cancella i limiti di quello che è "sè" e di quello che è "altro"...

Come in ogni manipolazione, la prima tappa consiste nel far credere all'interlocutore che è libero, anche se si tratta di un'azione ingannevole, che priva della libertà chi la subisce...Nella strategia non bisogna distruggere l'altro all'inizio, ma sottometterlo a poco a poco e tenerlo a disposizione. L'importante è conservare il potere ed esercitare il controllo.

Le manovre sono dapprima insignificanti, ma diventano sempre più violente se il partner si oppone. Se è troppo docile, il gioco non è eccitante. Bisogna che ci sia resistenza quanto basta perchè il perverso abbia voglia di portare avanti il rapporto; Ma non troppa, perchè non si senta minacciato. A guidare il gioco deve essere lui. L'altro è solo un oggetto che deve restare al suo posto: un oggetto che si può utilizzare e non un soggetto interattivo.

Le vittime descrivono, tutte, difficoltà a concentrarsi su un'attività quando il loro persecutore è nelle vicinanze. Questi dà all'osservatore l'impressione di essere del tutto innocente.

Si instaura un grande scompenso tra il suo agio apparente e il malessere e la sofferenza delle vittime, che si lamentano, a questo stadio, di sentirsi soffocate, di non poter fare niente da sole. Descrivono la sensazione di non aver spazio per pensare. In un primo tempo obbediscono per far piacere al loro partner o per consolarlo, perchè ha l'aria infelice. In seguito, obbediranno perchè avranno paura....

Segue...
Marie-France Hirigoyen, psichiatra, psicanalista e psicoterapeuta familiare.

Minacce all'ex convivente, Palermo vietata a Manager pubblico


(AGI) - Palermo, 2 nov. - Divieto di dimora a Palermo per un manager pubblico di una struttura della Calabria, accusato di minacce, violenza privata e molestie nei confronti della sua ex convivente. Agenti della Polizia di Stato appartenenti alla sezione Reati sessuali e in danno di minori della Squadra mobile di Palermo, hanno eseguito il provvedimento disposto dall'autorita' giudiziaria. L'uomo di 57 anni, alto responsabile di una struttura pubblica calabrese, aveva conosciuto la donna a Palermo, alla fine degli anni 90. La relazione si era conclusa nel 2003 per volonta' della ex convivente. Dopo, pero', erano iniziate le minacce, le persecuzioni, anche telefoniche, condotte senza alcun riguardo della presenza del figlio minore della donna avuto dal precedente matrimonio. Per non parlare degli appostamenti sotto casa a tutte le ore del giorno e pedinamenti asfissianti.
Vessazioni che hanno reso la vita di madre e figlio un inferno, pregiudicando la serenita' familiare che solo con scelte dispendiose ed estreme, come le vacanze trascorse fuori dal territorio nazionale e in incognito, e' stata in parte preservata nel corso degli anni. In piu' di una circostanza la donna ha denunciato le intimidazioni e le pressioni psicologiche esercitate dall'uomo che senza alcun ritegno seguiva la donna a lavoro e durante le passeggiate di shopping.
Dopo un rigoroso riscontro delle accuse della vittima, sentendo parenti e colleghi di lavoro, testimoni loro malgrado delle incessanti attenzioni del funzionario pubblico, e filmando i pedinamenti da parte dell'indagato, l'autorita' giudiziaria ha emesso il provvedimento di misura cautelare oggi eseguito dai poliziotti della Mobile di Palermo. (AGI)

http://www.agi.it/palermo/notizie/200711020937-cro-rpa0007-art.html

Interessati a questo argomento Cercasi

In questi anni ho riscontrato una grande ignoranza, intesa come mancanza di conoscenza e d'informazione, sullo Stalking. Il Mobbing sul posto di lavoro è uno di questi aspetti ed è abbastanza noto. Lo Stalking invece, è conosciuto da molti in modo superficiale se non addirittura per niente. La cronaca però parla chiaro ed ogni giorno ci dà il bollettino di donne violentate o morte ammazzate, spesso per mano di partner o in ogni caso persone che considerano la donna senza alcun rispetto e con disprezzo. Lo Stalking colpisce gli uomini quanto le donne, ma è su queste ultime che pare avere il sopravvento. Rispetto a molti altri problemi sociali, le molestie non hanno una grande 'risonanza', pochi sono i dibattiti e i libri dedicati all'argomento, tanto che penalmente, come mi è stato detto varie volte, non è rubricabile come reato grave e quindi non è punito. E' un reato che non esiste. La vita umana non ha più il valore che merita. Ma ciò che mi ha maggiormente sconcertato in questi anni, è stato trovare alcune professioniste che lavorano in questi centri per donne maltrattate, prive a mio parere di coerenza, che privatamente (a pagamento) difendono uomini che dovrebbero 'combattere'(nonostante i loro precedenti), facendoli passare per vittime. "Perseguitati dalle donne che li denunciano per molestie", che barzelletta!

Beh, il mondo non è sempre quel che appare! Siamo abituati a puntare il dito sempre sulla classe politica e non ci guardiamo intorno...dovremmo soffermarci ad osservare ai gradini più bassi senza andare troppo in alto. E se da una parte, politiche ed associazioni si lamentano perchè le vittime non denunciano i loro persecutori, quando lo fanno non solo non sono tutelate, ma molte volte sono etichettate come 'paranoiche'...

Dato lo scarso interesse su quest'argomento che sta diventando invece una vera e propria piaga sociale, credo che i miei post non avranno molti lettori, ma...non importa! Ho vissuto la derisione di personaggi "preposti alla tutela del cittadino", mi accontenterò se qualcuno mi leggerà ogni tanto, e tanto meglio se mi farà partecipe della sua opinione e testimonianza...(-: