09 ottobre, 2010

Sarah Scazzi: non ti dimenticheremo mai



Quello di Sarah Scazzi sembrava uno dei tanti casi di ragazzi scomparsi, uno di quelli di cui si occupa il programma “Chi l’ha visto?” ed è proprio a “Chi l’ha visto?” che questa triste vicenda ha avuto il suo epilogo nel modo più drammatico: il ritrovamento del corpo di Sarah in fondo a un pozzo.

Che orrore leggere i titoli dei giornali: “Ho violentato Sarah dopo averla uccisa”. E’ la confessione dello zio Michele Messeri che ha dichiarato di averla ammazzata.

Sarah Scazzi, 15 anni.

Una ragazza solare che viveva una vita semplice in un paese tranquillo come Avetrana in Puglia, dove tutti si conoscono e che oggi sono sotto shock per quanto accaduto.

Come tutti i ragazzi della sua età, Sarah stava aprendosi alla vita circondata dall’amore della sua famiglia, che non ha potuto sapere quale pericolo incombeva proprio nel suo seno.

Questo caso porta alla luce un dramma nel dramma: le molestie e gli abusi sessuali compiuti da un membro della stessa famiglia. Un tarlo nella società odierna di cui non si parla abbastanza.

Stretti nel dolore e nella preoccupazione per la scomparsa di Sarah, i familiari avevano sotto i loro occhi, l’autore del suo efferato omicidio, lo zio Michele Messeri e mai hanno dubitato per un solo momento di lui. Come potevano? L’abbiamo visto tutti, quest’uomo, piangere in TV e recitare la parte dello zio afflitto dal dolore e ignaro della scomparsa della nipote.

Sarah era bella.

Molto bella e deve aver turbato non poco la mente di quest’uomo che la guardava con desiderio: non certo con gli occhi di uno zio.

Da lui subiva molestie ma non ne aveva mai parlato con la sua famiglia: forse per non turbarla o per timore di non essere creduta? Non lo sappiamo ma mi domando se forse, e dico “SE” lo avesse fatto…

Oggi chissà forse Sarah sarebbe ancora viva. Forse la sua famiglia avrebbe potuto tenerla lontana da quel mostro.

Spesso gli adolescenti, trovano più facile e immediato confidarsi con gli amici piuttosto che con familiari.

Sarah era molto legata alla cugina Sabrina, figlia di quello zio poi divenuto poi il suo aguzzino. Frequentava spesso la sua casa, inconsapevole del rischio che correva.

Nemmeno a Sabrina, Sarah ha mai confidato nulla? Finora sembrerebbe proprio di no…

Quella mattina del 26 agosto 2010, Sarah era andata a casa di Sabrina perché avevano deciso di andare insieme al mare.

Lo zio era da solo nel box che trafficava col trattore e Sarah è entrata per salutarlo.

L’uomo ha iniziato a molestarla toccandola e Sarah, infastidita, l’ha respinto e gli ha girato le spalle per andarsene.

E’ stato proprio in quel momento che l’uomo l’ha strangolata con una corda.


Da donna, io mi domando come possa uno zio che vede nascere e crescere la propria nipote e che dovrebbe provare per lei sentimenti di affetto molto simili a quelli paterni, arrivare a desiderarla sessualmente? Farà anche parte degli istinti animaleschi, ma esiste pur sempre una ragione che vince sull’istinto…

E come può un uomo (non parliamo più dello “zio”), arrivare a uccidere una ragazzina solo perché rifiuta le sue attenzioni morbose?

E, infine mi domando con orrore e repulsione: come ha potuto quest'uomo usare violenza sessuale su di un corpo senza vita? Violare quel corpo deve essere stato per lui un po’ come “appropriarsi” di ciò che non era riuscito ad avere.

Si può definire un uomo così, incapace di intendere e di volere? Io non credo proprio perché, se così fosse, dopo averla uccisa, si sarebbe ravveduto e non l’avrebbe violentata.

La tristezza infinita è che, casi come questo, sconvolgono sì le nostre coscienze, ma finiscono presto con l’essere sostituite da altre storie raccapriccianti di donne uccise per mano di altri uomini.

L’indignazione non basta più.

Ogni donna uccisa lascia dietro di sé una moltitudine di affetti: figli, genitori, zii, cugini, amici, compagni, vicini di casa, colleghi di lavoro, semplici conoscenti…

Ogni donna uccisa lascia un vuoto incolmabile.

Ci si abitua a tutto purtroppo: ci stiamo abituando anche a queste storie di orrore, senza porvi rimedio.

Oggi in TV non si parla più di droga, né di violenza domestica, né di femminicidio. Vanno in onda solo programmi che trattano di madri in crisi depressive post-parto che hanno ucciso i loro bambini o dei presunti privilegi delle ex mogli nelle cause di separazione.

E', secondo il mio punto di vista, nella più totale disattenzione che accadono le tragedie.

Chiusa nella bara bianca, oggi 10 ottobre 2010, l’ultimo saluto a Sarah Scazzi: NON TI DIMENTICHEREMO MAI.


3 commenti:

  1. Io davvero non ho parole per descrivere la tristezza che ha lasciato in me questa tragedia. E pensare che era una ragazzina con pochi anni in meno di me, con dei sogni, speranze e piena di voglia di vivere. Uccisa dallo zio a cui voleva bene. Non c'è più limite al peggio. Non ci si può più fidare nemmeno di chi ti vive accanto. Ma come può una persona pensare di uccidere una ragazzina che hai visto crescere, e poi non avere neank rispetto per la vita che hai appena straziato. Altro che invalidità mentale. Lo vogliamo vedere in galera quel mostro.... Riposa Sarah...

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  2. Non risco a realizzare la morte così terribile di una piccola ragazza di 15 anni. Non dimenticherò mai la vicenda di sarah e porterò questa ragazzina sempre nel mio cuore pur non avendola mai conosciuta. Nessuno mai deve dimenticare ciò che accadde il 26 Agosto 2010... mai

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  3. La verità è venuta fuori. Lo zio ha avuto l'unica colpa di aver voluto proteggere una moglie ed una figlia senza scrupoli.

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