07 dicembre, 2008

Violenza in famiglia


Ricordi questo spot televisivo?


Ebbene sì...l'ho fatto anch'io.

Anch'io ho inventato una scusa per nascondere agli altri il mio problema: un marito violento.

Ricordo che ero in vacanza con la mia bambina appena nata quando, durante una discussione, mio marito mi diede uno schiaffo così violento che per minuti che mi parvero interminabili, non riuscii a vedere da un occhio.

Fui terrorizzata all'idea di aver perso la vista e non mi ci volle molto a capire che la conseguenza di quel gesto sarebbe stata un vistoso occhio nero. Il mio allora marito, anzichè preoccuparsi di portarmi a fare una visita oculistica, si affrettò di farmi comprare dei grossi occhiali scuri che coprissero il suo gesto.

Al ritorno dalla vacanza, dovetti dare un dispiacere ai miei familiari che, avendomi cresciuta in una cultura di non-violenza, titubanti, mi domandarono in che modo mi ero fatta quell'occhio nero.

Per essere più originale, mi inventai che ad una frenata in auto con mio marito, avevo sbattuto la faccia contro il vetro (allora non c'era ancora l'obbligo delle cinture). Scusa alquanto stupida, visto che non ci credettero.

Per la verità, già da fidanzati mio marito mi aveva schaffeggiata, ma lo avevo giustificato dicendo a me stessa che si era trattato di un "incidente", considerato i problemi egli diceva di avere.

Peccato che questi "incidenti" negli anni si sono susseguiti fino a convolgere gli stessi figli e la stessa bambina della vacanza che, divenuta più grandicella, ha ricevuto dal padre uno schiaffo con una violenza tale da non farla sentire dall'orecchio.

Questa volta, denunciato l'accaduto ai Servizi Sociali, la loro psicologa ha liquidato l'episodio come "normale metodo educativo". Se tale psicologa ritiene "normale" un simile comportamento...! E non è stato purtroppo solo un caso isolato...




I peggiori nemici delle donne sono proprio...alcune donne!
Non so quanti soldi si spendano per le campagne antiviolenza...La violenza si combatte innanzitutto destituendo coloro che, immeritatamente, ricoprono ruoli di tutela ai più deboli mentre invece non lo fanno.

Ricordi il caso dei bambini di Gravina di Puglia? La madre per anni ha denunciato il marito violento ma i Servizi Sociali non le hanno creduto, arrivando addirittura, a preferire lui nell'affidamento dei figli.

Di casi come questi, ahimè, ce ne sono tanti, ma nessuno ne parla perchè sull'operato di questa, se si può dire, "specie protetta", cala il silenzio stampa.

Finchè i giudici si affideranno a questi operatori per dirimere le controversie familiari e finchè l'opinione pubblica (ovvero chi non ha mai avuto a che fare direttamente con queste persone) continuerà a considererle delle "fatine buone con la verità in tasca che aiutano le persone", in molte famiglie italiane, secondo me, regnerà l'ingiustizia e la tragedia (anche senza morti).


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