05 luglio, 2008

L'assedio dell'ex partner che finge amore ma cerca vendetta


Uomo, partner o ex-partner. Età compresa tra 21 e 30 anni. Per sfiancare le sue vittime usa il telefono fisso, il cellulare, invia Sms o e-mail, e non le «molla» prima di un anno. È questo l'identikit della persona che si cela dietro i silenzi alla cornetta, dello «stalker» per antonomasia.

Ma stalker può essere chiunque. Uomo o donna, adolescente o anziano, amico o nemico, vicino di casa o sconosciuto, addirittura un genitore, una persona ferita nell'intimo o uno psicopatico. Lo stalker può disturbare, in rari casi essere piacevole, in altri ancora uccidere. Una ricerca dell'Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia indaga l'universo dello «stalking», cercando di comprendere le motivazioni e le dinamiche psico-comportamentali che scatenano gli stalker, e tentando di predisporre azioni efficaci di prevenzione. Un mondo descritto anche dallo psicologo Massimo Lattanzi in un libro intitolato «Finché morte non ci separi» (Edilservice Editore). Lo studio dell'AICP, se da un lato conferma che nel 55% dei casi lo stalking è legato a relazioni di coppia, dall'altro fornisce dati interessanti su altre tipologie. Nel 25% dei casi, gli stalker si annidano nei condomini. Il caso limite della strage di Erba ne è un esempio. Il 5% dei casi li vede in azione all'interno dei nuclei familiari. Nel restante 15%, si fa riferimento invece all'ambiente di lavoro e ad altre circostanze in cui si colloca la tipologia del «perfetto sconosciuto». Più in particolare, gli stalker estranei alla vittima rappresentano l'8%, contro il 33 degli amici e dei conoscenti. Il 4% dei molestatori possono essere parenti, il 9% colleghi di lavoro, nell'1% dei casi clienti più o meno soddisfatti. Nel 43% dei casi, però, si tratta di partner o ex-partner che non si sono rassegnati alla fine del rapporto. La telefonata, con o senza sospiro, che tanto piace agli sceneggiatori di thriller, horror e film erotici, è il mezzo più gettonato tra i molestatori con il 75% di preferenze. Oggi, però, con le nuove tecnologie, gli stalker meno attempati scelgono il 60% delle volte di usare sms o e-mail, meno inquietanti, certo, della cornetta, sicuramente più comodi ma sempre fastidiosi. I molestatori meticolosi, l'8%, restano però fedeli alla lettera scritta a mano. Il 38%, nudi o vestiti sotto l'impermeabile, scelgono il pedinamento, un altro classico che non passa mai di moda. I più arrabbiati, e sono il 2%, preferiscono danneggiare, magari l'auto o la buca delle lettere del malcapitato o della malcapitata di turno. Per lo stalker gentiluomo, l'8%, il regalo resta invece un punto fermo. Poco gentiluomo, comunque, se si tratta di un pacco bomba. Ma è la perseveranza la qualità che rende gli stalker così assillanti. Il 42% della categoria perseguita la vittima per un periodo individuato mediamente in 12 mesi. Solo l'11% si accontenta di «rompere» per una settimana. E i perseguitati? Nella Regione Lazio, sempre secondo lo studio dell'AICP, su 600 soggetti intervistati, 126 denunciano di essere stati/e o essere vittime di stalking, e nel 49% dei casi si tratta di persone comprese tra i 21 e i 30 anni. Donne, nella maggior parte dei casi.

Matteo Vincenzoni
http://iltempo.ilsole24ore.com/2008/06/23/894192-assedio_dell_partner_finge_amore_cerca_vendetta.shtml
23/06/2008

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